Citazioni
“Scire velim cur Villa diu tu Magna voceris dum patet
exiguum te nimis esse locum. Nobilitas rerum reddit claramque vetustas, te Magnam Bacchus,
frux, ager, unda facit.”
(Angelo de Ruggiero, prima met? del 1600)
(Vorrei sapere perch? tu, da tanto tempo, continui a chiamarti Villa Magna, mentre chiaramente sei un
paese abbastanza piccolo. Ma la nobilt? delle cose ti rendono illustre: le vigne, i frutteti, le
messi ti fanno grande.)
In questa sezione sono riportati degli estratti di alcune opere che parlano del nostro paese
o che riguardano scrittori di Villamaina:
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CITAZIONI PAOLINO MACCHIA
“Il comune istesso era circondato da mura fortificate da torri, tre delle
quali ancora sussistono, ed una in buono stato, perch? rifatta. E' verisimile che le medesime furono
costrutte dopo che la sanguinosa luce gotico-vandalica, eclissato il romano impero, rese queste contrade
preda dei barbari. Sul nord est dell'abitato era una cittadella; ed in essa si entrava per due porte.
Vecchia l'una gi? distrutta a mezzo giorno, nuova l'altra che tuttora sussiste, sulla quale fa spicco
orologio comunale. Se gli protende avanti a ponente bella e spaziosa piazza in mezzo della quale torreggia
un olmo maestoso i di cui rami si innalzano a pi? di 120 palmi, e si dilatano in circuito a quasi 300.
Nei calorosi giorni della state vi si gode alla sua ombra, ove non vi spiacerebbe passare le ore dell'ozio
sulla molle erba, che le radici ne rinfresca, in leggere qualche pagina della Divina Commedia, le bellezze
del Monti, di Byron e del Manzoni.”
(Sulla valle di Ansanto e sulle acque termo minerali di Villamaina, 1838)
Continua
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SONETTO MARCHESE CARACCIOLO
Giacea l'Italia tra nere ombre involta
in grave oblio delle bell'arti antiche,
spento il genio latino e serva e stolta
cinta era di catene aspre e nimiche.
Ma infranse i lacci indegni, ond'era avvolta,
gente illustre sull'Arno, a cui le amiche
Virtudi ornaro il porto; e la sepolta
Roma risorse in sue campagne apriche.
Famoso germe degl'invitti Eroi,
a chiara donna in s? bel nodo uniro,
Lorenzo e Cosmo or rivedrem fra noi.
E gi? nei fati io leggo, e altrui l'addito:
Tempo verr?, quando i nipoti tuoi
Risplenderan del prisco raggio avito.
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CITAZIONE NOTAIO VUOLO
“Oggi li 27 di questo mese di Maggio corrente anno 1799, nella terra di Villamaina
Provincia di Principato Ultra, e propriamente in mezzo della pubblica piazza dove radunata la magiore e
sana parte de cittadini, precedenti pubblici banni emanati dall'ordinario serviente di detta terra, si
? proceduto a quanto segue: a richiesta di D. Filippo Venuti Comandante e Commissionato per realizzare
le terre in unione della Real truppa, mi sono conferito come pubblico, e Regio Notaio per tutto il regno
di Napoli, nella pubblica piazza di questa terra, dove mi ha lo stesso comandato, che avessi un pubblico
atto fatto, o sia pubblico parlamento: primo avendo chiamato l'intiero Clero vestito di cotta processionalmente
ad alberare la Croce nelle debite forme, in mezzo di detta Piazza, giusto avanti la Croce pubblica, dove
si era gi? situata la bandiera del Nostro Sovrano Ferdinando IV Re di Napoli con picciola crocetta ed
avendo solennemente detto Reverendo Clero in presenza di detta Real truppa, e Popolo, cantato il te deum,
dopo si ? dal suddetto Comandante ordinato all'ordinario Giurato che avesse emanato banno, che tutto il
popolo si fusse accostato, e cos? il medesimo Giurato con alta ed intelligibile voce ha fatto; e radunati
tutti, il medesimo Comandante ha domandato s'era Realista questa Popolazione; e tutto il Clero,
l'Amministratori, e galantuomini hanno risposto d'essere tutti veri Realisti”.
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SUPPLICA PASQUALE VUOLO
Under construction...
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CITAZIONE A. M. JANNACCHINI
“Vi era anche in tempi dei Gentili una villa chiamata Formulano, or
distrutta, sita negli stessi valli d'Ansanto; produceva potenti vini molto lodati dagli antichi scrittori
e sin ora li produce. Vi si vedono alcune reliquie d'iscrizioni dei Gentili trasportate in Villamaina
che sta dappresso.”
(A. M. Jannacchini, Topografia storica dell'Irpinia
III vol., Avellino, 1891)
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CITAZIONE LUDOVICO VUOLO
“Un signore di qualunque religione dovr? essere ben contento che i suoi
vassalli siano istruiti a proporzione della loro educazione... Ogni scuola dovr? indispensabilmente avere
una sala per i pubblici esami e tante camere quanti sono i maestri per loro uso, oltre che altrettante
stanze per le differenti classi nelle nostre scuole.
Nella gran sala suddetta si dovr? situare un altarino, dentro a un grande stipo, per celebrare la messa
quotidianamente dopo aver terminato lo scolastico esercizio [...] infine si ordina che ciascheduna
scuola dovr? essere provveduta di panche, tabelle, calamai e penne; oltre a un tavolino ed uno stipo
per uso del maestro, con alcune sedie.”
(Estratto dell'editto dell'imperatrice Maria Teresa contenente
il regolamento delle scuole normali)
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CITAZIONE SALVATORE CAPUTO
“E i festoni rutilanti di luci, di mille colori accesero la piccola
Piazzetta del Carmine, chiusa tra le poche vecchie case.”
(Salvatore Caputo, Folata di Giovent?
Avellaneda (R. A.), 1975)
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CITAZIONE P. DI FRONZO
“Quando nel XVIII sec. San Costanzo fu sostituito come protettore da
San Paolino, la statua e la sua reliquia passarono nella chiesa di Santa Maria di Costantinopoli, da poco
costruita presso la "Porta Vecchia del paese" per voto alla Vergine venuta dall'Oriente.”
(P. Di Fronzo, L'arte sacra in Alta Irpinia
Lioni, 2005)
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CITAZIONI MARIO SOLDATI
“Ci precipitiamo per la discesa di Villamaina, che ? in fondo alla vallata,
senza frenare e senza temere. Il fondo della strada ? fitto pietrisco. Bucheremo; ma ormai non importa:
anche se, gli ultimi chilometri, dovessimo farli a piedi, arriveremo a Torella in serata.
Non guardiamo pi? il paesaggio. Guardiamo soltanto la strada che sfugge velocissima sotto la ruota
anteriore, il pietrisco che schizza ai lati. Da Villamaina non passiamo: ci fermiamo un momento presso un
antico stabilimento di acque termali, oggi abbandonato. Fra i bassi padiglioni e la strada, c'? una vigna:
e un ragazzuccio ben vestito, vero tipo di signorino in vacanza, mangia l'uva. Gli chiediamo la strada
che conduce al ponte.”
(Mario Soldati, Fuga in Italia
Milano, 1947)
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