BIOGRAFIA
Nato a Villamaina l'8 Febbraio 1787 da Gaetano, amministratore del Duca di S. Teodoro, e da Celestina De Martino,
effettu� i primi studi in paese a scuola di
Don Costanzo Macchia.
Da un testo del 1920, scritto per l'inaugurazione della lapide ora sistemata sotto il nostro arco civico,
la cui iscrizione fu dettata dal Prof. Giuseppe Scopa, apprendiamo questa notizia:
“
Ben presto fu messo a scuola da Don Costanzo Macchia che gli insegn� di
latino e geografia e il dotto arciprete lo prese a ben volere, perch� fiut� una bella speranza nel
discepolo giovinetto, il quale spesso marinava la lezione per scorazzare le campagne e per invocare
il Caronte della Mefite”.
Frequent� per poco tempo a Nusco il seminario dal quale si ritir� ben presto movendo alla volta di Napoli
per gli studi di Medicina.
Conseguita la laurea nel 1811, si dedic� immediatamente alla
Botanica, disciplina alla quale si era avvicinato
spontaneamente gi� da qualche anno. In questo periodo divenne allievo e collaboratore dell'illustre Michele
Tenore, direttore dell'Orto Botanico di Napoli. Convinto dalle doti del giovane irpino, costui lo nomin� subito
suo vice e si avvalse della sua preziosa collaborazione nella stesura della sua monumentale
Flora Napolitana.
Contemporaneamente avevano inizio i numerosissimi viaggi di catalogazione della flora per tutta l'Europa.
Dopo le escursioni nell'ambito della nostra regione il primo viaggio scientifico di un certo rilievo fu quello
che G. intraprese attraverso la Sicilia.
A partire dal 1918 egli visit� un numero incredibile di localit� tra cui ricordiamo Palermo, Noto, Siracusa,
Girgenti, Castelvetrano, Segesta, Trapani, Marsala, e poi in un successivo viaggio del 1828 le isole di
Lampedusa, Linosa, Lampione, Malta.
I dati raccolti in questi viaggi si concretizzarono in quella che pu� ritenersi sua maggiore opera per mole e
per interesse:
La Flora Sicula (
Florae Siculae Prodromus), in cui rinveniamo la descrizione di circa 3000
entit� censite insieme ai suoi numerosi collaboratori e botanofili siciliani.
La Collezione Gussone Sicilia �
conservata tuttora presso L'Erbario del Dipartimento di Biologia Vegetale dell'Universit� Federico II di Napoli.
Nel capoluogo campano la fama del nostro botanico crescevano insieme ai progressi di questa scienza.
Pare che il Re Francesco I di Borbone, cultore di scienze naturali, avesse fatto richiesta al Tenore di potersi
avvalere del Gussone come guida; costui in un primo tempo avrebbe rifiutato di concedere al re il suo migliore
collaboratore, ma non si sarebbe potuto poi sottrarre alla seconda richiesta del re di utilizzare Gussone per la
fondazione di un orto botanico anche a Palermo.
Nel 1817, infatti, Gussone fond� e poi diresse, per volere di sua maest�, l'
Orto di Boccadifalco (PA).
I suoi viaggi non si arrestarono certo per questo; dopo aver spaziato in lungo e in largo per la nostra penisola
(Puglia, Abruzzo, Marche, Toscana, Basilicata, Calabria ecc.) fu la volta dei viaggi oltrefrontiera.
Gussone fu a Madrid gi� nel 1829 col pretesto di accompagnarvi il Re Francesco I e la Regina Maria Elisabella
che conducevano la loro figlia Maria Cristina in sposa al re Ferdinando VII di Spagna. Successivamente fu a
Barcellona, Monserat ed in altre città intessendo fitti contatti con gli esperti locali.
Pare che invece di seguire il ritorno in patria dei regali, si fosse poi recato in Francia, Belgio, Inghilterra, Olanda ecc.
Il suo Erbario, che conta circa 16000 classificazioni con un notevole numero di
exsiccata, si arricchiva giorno per giorno.
L'attivit� di Gussone non dovette risentire nemmeno della rivoluzione e del cambio di dominazione; il nuovo re
Vittorio Emanuele II con un documento che porta la data del 1861 lo nomin�, su proposta del De Sanctis (allora
ministro della pubblica Istruzione),
Cavaliere dell' ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, conferendogli di l� a
poco anche una
cattedra all'Universit� di Napoli.
Assunse anche la carica di
Direttore dell'Orto botanico di Napoli.
Il Gussone pubblic� numerosi lavori. Il primo, “
Saggio della Flora del Distretto di Castellammare”,
fu stampato nel 1811 sul giornale di cui era direttore il Cav. Tenore.
Fecero seguito, in diverse edizioni ed integrazioni: “
Delle piante pi� rare, che viaggiando per la spiaggia
dello Ionio e dell'Adriatico, nonch� Sannio e dell'Abruzzo, il Gussone raccolse”,
“
Sinoposi della flora sicula”.
“
La flora d'Ischia” fu la sua ultima opera, pubblicata nel 1854.
Giovanni Gussone mor� a Napoli il 14 Gennaio 1866, colpito da apoplessia cerebrale che gli tolse la parola e le
facolt� mentali cinque giorni prima che spirasse.