Costanzo Macchia
BIOGRAFIA
L'11 Maggio del 1761 nasceva in Villamaina, da Paolino e Carmina Lepore, il celebre medico Costanzo Macchia,
dal 1811 fino al 4 Novembre 1817 arciprete illustre del suo paese. L'elogio istorico che il nipote
Paolino pubblicava nel 1834, e che contiene tutte le notizie biografiche su Costanzo Macchia, è uno
scritto retorico e dacantativo che esageratamente mette in luce le virtù ed i lati positivi di un personaggio.
Da questo elogio veniamo a sapere di Costanzo Macchia che fin da bambino “i suoi
giochi consistevano nel procacciarsi de' libri e, mostrando una specie di genio stenografico, in campagna
montava su di un albero per rappresentarvi qualche predica che aveva per avventura ascoltata”.
All'et� di cinque anni Macchia gi� incominciava i suoi studi, ad 11 anni era gi� in seminario ad Avellino.
Pare che tanto fosse l'ardore ed il trasporo che il giovane Costanzo mostrava fin da allora per lo studio da
“non sentire le violente strofinazioni che i suoi compagni gli facevano
sul collo con una corda impeciata, onde far pruova della sua profonda astrazione”.
Il nostro novello Carneade sarebbe stato di l� a pochi anni ordinato sacerdote ed, uscito dal seminario, constatata
l'impossibilit� di ottenere l'arcipretura di Villamaina, avrebbe deciso, tanto per cambiare, di immergersi di
nuovo negli studi, fino a conseguire in brevissimo tempo la laurea in Medicina e Chirurgia in Napoli, allievo
del celebre Macry. Religione, medicina e belle lettere da allora si sarebbero mescolate nella vita del sacerdote irpino.
Dotato di buonissima memoria Macchia “si rammentava quanto aveva letto
fin dall'infanzia... In seminario scommettendo leggeva una sola volta due pagine del vocabolario latino;
quindi consegnava il libro ai suoi antagonisti; ed era sorprendente come a memoria notava tutti i vocaboli
in esse contenuti con le singole italiane versioni... Oltre il cinquantesimo anno si rammentava i volumi,
le pagine stesse ove letto aveva qualche fatto”. Non sia mai detto inoltre che Macchia non fosse
anche un buon predicatore; a detta del nipote ai suoi miracoli di eloquenza sarebbero dovute numerose ispirazioni
pittoriche: “Le scene del purgatorio rappresentate in Villamaina,
il panegirico di San Sebastiano in Mirabella e quello di San Eustachio in Monte Aperto”.
E che dire poi dei suoi scritti? Ricordiamo la composizione poetica per la S. Vergine dell'Assunta in Fontanarosa,
e quella in onore di San Paolino protettore di Villamaina. Dotto è poi il suo manoscritto “Sull'analisi
della lingua Latina”. Dopo tanto studiare e girovagare, solo nel 1811, a compenso di tanta fatica,
Costanzo Macchia avrebbe ricevuto in affidamento la parrocchia di Villamaina, dove sarebbe rimasto fino alla
fine dei suoi giorni.
Paolino Macchia, autore dell'elogio cui abbiamo attinto, vede nella decisione del curato di stabilirsi in paese
una grande prova di sacrificio sostenuta pur di “avviare i suoi filiani
alla vita eterna” e ne decanta tanto i meriti invitando addirittura a visitare i
“miserandi abituri” dove costui aveva deciso di rimanere
a vivere.
Bibliografia di riferimento:
- "Senza Macchia alcuna", Notizie biografiche sul dott. Costanzo Macchia -
del Prof. Nicola Trunfio
|
|